Visitare luoghi abbandonati è una delle tendenze turistiche del momento. E tra città fantasma e strutture in disuso, in Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Questa tendenza ha un nome e si definisce Urbex, affascinante abbreviazione che sta per Urban Exploration.
L’Urbex è legale?
Urbex e legalità: si tratta di un binomio alquanto complesso che va a toccare da vicino le leggi di ciascun paese in cui ci si dedica all’esplorazione urbana. E’ senza dubbio un‘attività rischiosa: come l’aneddoto sul povero Philip Aspirt ci insegna, avventurarsi in luoghi abbandonati può essere fisicamente pericoloso, non solo per il rischio di smarrire la strada; le strutture abbandonate, ad esempio, possono essere pericolanti e l’incognita dello stato degli edifici invita ogni esploratore alla massima cautela.
Al rischio per la propria salute, inoltre, si associa anche il rischio penale: visitando luoghi abbandonati, infatti, può portare a infrangere la legge. Dalle normative antiterrorismo alla violazione della privacy e fino alle “semplici” effrazioni, la lista dei possibili reati è lunga.
In Italia, per esempio, esistono due articoli del codice penale che potrebbero chiarificare la questione: l’articolo articolo 633, denominato “invasione di terreni o edifici”, disciplina proprio l’accesso arbitrario a terreni o edifici (sia pubblici che privati) e l’articolo 637, relativo all'”ingresso abusivo nel fondo altrui”. La questione giuridica, quindi, si esacerba intorno alle parole “invasione” (connotazione negativa e violenta) e “ingresso”, il cui significato è pressocché positivo.
Di conseguenza, in Italia, il transito in un luogo abbandonato, a patto che non venga occupato e non vengano depauperate le facoltà di godimento dello stesso, non si traduce con un reato. Per approfondire l’argomento, tuttavia, si rimanda al sito Salvis Juribus, che affronta la questione in modo decisamente più completo.
Legale o meno, l’Urbex è “protetto” da un vero e proprio codice etico: chi fa esplorazione urbana, infatti, segue regole non scritte votate al buon senso, alla sicurezza e alla preservazione.
Gli urbexers sono spettatori silenziosi, attenti e rispettosi: l’unica cosa che poteranno con sé una volta terminata l’esplorazione saranno le foto scattate all’interno, nient’altro.
Urbex significa anche impegno sociale
Quella dell’esplorazione urbana è un’attività affascinante che non manca neanche di impegno sociale. In una società che strappa terreni vergini alla natura per costruire nuovi edifici, ne esistono moltissimi in stato di abbandono e, semplicemente, disabitati.
L’Urbex può diventare anche un modo per portare alla luce strutture meravigliose ma lasciate letteralmente a se stesse e alle azioni del tempo e degli agenti atmosferici. Abbandono non di rado significa degrado, fenomeno purtroppo ampiamente presente nel nostro paese.
L’urbex può essere un mezzo attraverso il quale recuperare, restaurare e dare nuova vita ad edifici altrimenti abbandonati.